Dermatite & Dermatite atopica
Aggiornamento in Medicina
Upadacitinib è un inibitore orale della Janus chinasi ( JAK ) con una maggiore potenza inibitoria per JAK1 rispetto a JAK2, JAK3 e tirosina chinasi 2.
Sono state valutate l'efficacia e la sicurezza di Upadacitinib ( Rinvoq ) rispetto al placebo per il trattamento della dermatite atopica da moderata a grave.
Measure Up 1 e Measure Up 2 erano studi replicati multicentrici, randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo, di fase 3; Measure Up 1 è stato condotto presso 151 centri clinici in 24 Paesi in Europa, Nord e Sud America, Oceania e nella regione Asia-Pacifico; Measure Up 2 è stato effettuato in 154 centri clinici in 23 Paesi in Europa, Nord America, Oceania e nella regione Asia-Pacifico.
I pazienti eleggibili erano adolescenti di età compresa tra 12 e 17 anni e adulti di età compresa tra 18 e 75 anni con dermatite atopica da moderata a grave ( 10% o più della superficie corporea interessata da dermatite atopica, punteggio EASI ( Eczema Area and Severity Index ) maggiore o uguale a 16, punteggio convalidato vIGA-AD ( Investigator's Global Assessment for Atopic Dermatitis ) maggiore o uguale a 3, e punteggio WI-NRS ( Worst Pruritus Numerical Rating Scale ) maggiore o uguale a 4.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Upadacitinib 15 mg, Upadacitinib 30 mg oppure placebo una volta al giorno per 16 settimane, stratificando per gravità della malattia al basale, regione geografica ed età.
Gli endpoint coprimari erano la percentuale di pazienti che avevano ottenuto un miglioramento di almeno il 75% nel punteggio EASI rispetto al basale ( EASI-75 ) e la percentuale di pazienti che avevano ottenuto una risposta vIGA-AD ( definita come un punteggio vIGA-AD di 0, clear, o 1, quasi clear, con 2 o più gradi di riduzione rispetto al basale ) alla settimana 16.
L'efficacia è stata analizzata nella popolazione intention-to-treat e la sicurezza è stata analizzata in tutti i pazienti assegnati in modo casuale che hanno ricevuto almeno una dose del farmaco in studio.
Tra il 2018 e il 2019, 847 pazienti sono stati assegnati in modo casuale a Upadacitinib 15 mg ( n=281 ), Upadacitinib 30 mg ( n=285 ) o placebo ( n=281 ) nello studio Measure Up 1.
Tra il 2018 e il 2020, 836 pazienti sono stati assegnati in modo casuale a Upadacitinib 15 mg ( n=276 ), Upadacitinib 30 mg ( n=282 ) o placebo ( n=278 ) nello studio Measure Up 2.
Alla settimana 16, gli endpoint coprimari sono stati raggiunti in entrambi gli studi ( tutti P inferiore a 0.0001 ).
La percentuale di pazienti che avevano raggiunto EASI-75 alla settimana 16 era significativamente più alta nei gruppi Upadacitinib 15 mg ( 196 su 281 pazienti, 70% ) e Upadacitinib 30 mg ( 227 su 285 pazienti, 80% ) rispetto al gruppo placebo ( 46 su 281 pazienti, 16% ) in Measure Up 1 ( differenza aggiustata nel tasso di risposta EASI-75 vs placebo, 53.3% per il gruppo Upadacitinib 15 mg; 63.4% per il gruppo Upadacitinib 30 mg ) e Measure Up 2 ( 166 su 276 pazienti, 60%, nel gruppo Upadacitinib 15 mg e 206 su 282 pazienti, 73%, nel gruppo Upadacitinib 30 mg vs 37 su 278 pazienti, 13%, nel gruppo placebo; differenza aggiustata nel tasso di risposta EASI-75 vs placebo, 46.9% per il gruppo Upadacitinib 15 mg; 59.6% per il gruppo Upadacitinib 30 mg ).
La percentuale di pazienti che hanno raggiunto una risposta vIGA-AD alla settimana 16 è risultata significativamente più alta nei gruppi Upadacitinib 15 mg ( 135 pazienti, 48% ) e Upadacitinib 30 mg ( 177 pazienti, 62% ) rispetto al gruppo placebo ( 24 pazienti, 8% ) in Measure Up 1 ( differenza aggiustata nel tasso di risposta vIGA-AD rispetto al placebo, 39.8% per il gruppo Upadacitinib 15 mg; 53.6% per il gruppo Upadacitinib 30 mg ) e Measure Up 2 ( 107 pazienti, 39%, nel gruppo Upadacitinib 15 mg e 147 pazienti, 52%, nel gruppo Upadacitinib 30 mg vs 13 pazienti, 5%, nel gruppo placebo; differenza aggiustata nel tasso di risposta vIGA-AD vs placebo, 34.0% per il gruppo Upadacitinib 15 mg; 47.4% per il gruppo Upadacitinib 30 mg ).
Entrambe le dosi di Upadacitinib sono state ben tollerate. L'incidenza di eventi avversi gravi e di eventi avversi che hanno portato all'interruzione del farmaco in studio è stata simile tra i gruppi.
Gli eventi avversi emergenti dal trattamento segnalati più frequentemente sono stati l'acne ( 19 su 281 pazienti, 7%, nel gruppo Upadacitinib 15 mg, 49 su 285 pazienti, 17%, nel gruppo Upadacitinib 30 mg e 6 su 281 pazienti, 2%, nel gruppo placebo in Measure Up 1; 35 su 276 pazienti, 13%, nel gruppo Upadacitinib 15 mg, 41 su 282 pazienti, 15%, nel gruppo Upadacitinib 30 mg e 6 su 278 pazienti, 2%, nel gruppo placebo in Measure Up 2 ), infezione del tratto respiratorio superiore ( 25 pazienti, 9%, 38 pazienti, 13%, e 20 pazienti, 7%; 19 pazienti, 7%, 17 pazienti, 16%, e 12 pazienti, 4% ), nasofaringite ( 22 pazienti, 8%, 33 pazienti, 12%, e 16 pazienti, 6%; 16 pazienti, 6%, 18 pazienti, 6%, e 13 pazienti, 5% ), cefalea (14 pazienti, 5%, 19 pazienti, 7%, e 12 pazienti, 4%; 18 pazienti, 7%, 20 pazienti, 7%, e 11 pazienti, 4% ), aumento dei livelli di creatinfosfochinasi ( 16 pazienti, 6%, 16 pazienti, 6%, e 7 pazienti, 3%; 9 pazienti, 3%, 12 pazienti, 4%, e 5 pazienti, 2% ) e dermatite atopica ( 9 pazienti, 3%, 4 pazienti, 1%, e 26 pazienti, 9%; 8 pazienti, 3%, 4 pazienti, 1%, e 26 pazienti, 9% ).
La monoterapia con Upadacitinib potrebbe essere un'opzione di trattamento efficace e ha avuto un profilo rischio-beneficio positivo negli adolescenti e negli adulti con dermatite atopica da moderata a grave. ( Xagena2021 )
Guttman-Yassky E et al, Lancet 2021; 397: 2151-2168
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